mercoledì 21 novembre 2018

Il monogramma

Ciao a tutti ragazzi!
Rieccoci oggi con un nuovo post per tutti voi!
In classe abbiamo realizzato un monogramma contenente le iniziali del nostro nome e cognome.
Si ok ma...cos'è? Come l'ho realizzato?
"Il monogramma è un segno grafico che identifica un’azienda o una persona, ottenuto sovrapponendo o combinando in altro modo due o più lettere. E’ un vero e proprio assemblaggio tipografico di una o più iniziali di un nome."
L'ho realizzato grazie al software di grafica vettoriale Illustrator (Ai), ho utilizzato la penna (P) e ho disegnato dei tracciati che ancorati insieme con curve e angoli spigolosi hanno dato forma al mio monogramma.




mercoledì 14 novembre 2018

Collage animale

Ciao ragazzi!
Quest'oggi vi spiegherò di un lavoro fatto in laboratorio con Photoshop.
La consegna, data dalla Prof. Marangoni, era quella di prendere una foto ad alta risoluzione di un soggetto, fotografato almeno da metà busto in sù per poi eliminargli il viso e al posto di quest'ultimo mettere il muso di un animale.
Come si fa? Per fare ciò ho, come avrete già capito, utilizzato Photoshop. Ho cercato su internet l'immagine di un modello ad alta risoluzione e l'ho importata su Photoshop, dopo la ricerca del muso di un animale adeguato ho trovato un'aquila ed ho importato anch'essa su Photoshop.
Ho ritagliato a grandi linee il muso dell'aquila dopo di che l'ho posizionata, abbassandola di opacità, sopra al mio soggetto; a questo punto ho scontornato quest'ultimo con il lazo poligonale eliminandogli la testa e lo sfondo che andrò successivamente a mettere tinta unita. Posizionata ed inserita la testa dell'aquila nel modo più verosimile possibile (migliora bordo), per rendere ancora più reale il mio elaborato ho effettuato i seguenti passaggi:
1. Unito i due livelli (corpo del modello + testa dell'aquila) con il comando rapido ⌘+E
2. Applicato un filtro al mio livello unito in precedenza nei seguenti step: Filtri > Galleria filtri >     Effetto poster (Sp. contorno 3 / Int. contorno 1 / Fattore 2)

Di seguito il file del mio lavoro dove ho scelto l'abbinamento MODELLO-AQUILA dato che l'aquila ha sempre ispirato una certa eleganza. Sfondo di color turchese (34b1be) e con la presenza, alle spalle dell'uomo, di un cerchio, di un bianco che va sfumando per esaltare il muso dell'aquila.

The elegant Eagle

mercoledì 7 novembre 2018

Il foro stenopeico

Rieccoci tornati con il terzo laboratorio sulla fotografia! Il foro stenopeico. Si tratta di un foro realizzato sulla parete di una camera oscura...portatile. Si avete capito bene!
Ora vi spiegherò attraverso una relazione quali sono stati i diversi passaggi che ci hanno portato a realizzare due fotografie di una parte della classe.

Consegna: relazionare esperienza sul foro stenopeico fatta prima nel cortile e poi successivamente sviluppata in camera oscura a scuola. Che cos’è? A cosa serve? Come l’abbiamo realizzata? Cosa permette di fare/ vedere? Qual’è stato il nostro risultato?

Nel terzo laboratorio riguardante la fotografia abbiamo trattato e visto il foro stenopeico, ovvero un foro realizzato sulla parete di una camera oscura portatile (scatola di biscotti nel nostro caso). Questo serve a comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia.
Nel nostro caso abbiamo utilizzato una scatola di biscotti con un piccolo buco sul fondo che serve a far entrare la luce nella camera oscura portatile dentro la quale sarà contenuto un foglio di carta fotosensibile. Siamo andati all’esterno e, una volta posizionata la nostra camera oscura portatile su un treppiedi ci siamo messi in posa come per una foto di classe. In quel momento il prof ha scoperto il buco fatto nella scatola di biscotti permettendo alla luce di entrare e far reagire i sali d’argento, lasciando in esposizione per circa 30 secondi, dopo di che, ricoperto il buco ci siamo recati in camera oscura. La foto dopo lo sviluppo del negativo risulterà sempre capovolta e invertita(specchiata). Arrivati a questo punto, in un ambiente buio, possiamo aprire la nostra camera oscura portatile e prendere il foglio di carta fotosensibile all’interno che al momento sarà ancora bianco, questo prende il nome di immagine latente. Per sviluppare la nostra foto la immergiamo nei liquidi di sviluppo arresto e fissaggio. Fatto ciò ottengo un negativo dai toni inverti, dove ciò che dovrebbe apparire chiaro (es. il cielo) appare scuro e viceversa, in poche parole ottengo un negativo. 
Negativo ottenuto



Ora, siccome l’immagine è specchiata e dai toni invertiti, appoggeremo su di essa un altro foglio di carta fotosensibile ed esponendo per qualche secondo quest’ultimo alla luce in camera oscura e poi sviluppandolo otterrò un positivo non più specchiato e dai toni non più invertiti.

Positivo ottenuto
Spero di esser stato chiaro! Ora vi lascio a qualche immagine di backstage!