mercoledì 31 ottobre 2018

Il fotogramma

Ciao a tutti! Oggi vi presenterò il secondo laboratorio fotografico realizzato...in camera oscura! Sì, proprio così, a gruppi di due abbiamo sviluppato una fotografia grazie all'ausilio di tutti gli strumenti utilizzati durante il primo laboratorio svolto in classe ECCETTO PER LA LUCE che questa volta era assente ed è stata usata per pochissimi secondi per far reagire i sali d'argento ottenendo un immagine latente (ovvero contenente la nostra foto ancora da sviluppare)
Ho realizzato questo fotogramma insieme ad Andrea Cavana e questo è il risultato

Le orecchie della pellicola

Come si è svolto il tutto?
Consegna: Relazionare esperienza di laboratorio fatta in classe: come abbiamo realizzato questa immagine? Come l'ho fatto? Di che liquidi mi sono servito? Come reagiscono i liquidi nelle diverse parti dell’immagine? Che nome diamo di fantasia a questo lavoro?

Il secondo laboratorio di alfabetizzazione è stato riguardante il fotogramma. Ma che cos’è? Il fotogramma è un immagine fotografica ottenuta all’interno di una camera oscura mediante una tecnica off-camera ovvero senza l’impiego di una macchina fotografica.
Ci siamo dunque recati in camera oscura, nessuna luce doveva essere presente all’interno della stanza se non due tipi di luci che servono a noi per orientarci e farci capire cosa stiamo producendo senza compromettere il nostro lavoro, quella rossa e quella giallo-verde perché sono le due luci le quali onde si propagano più velocemente.
Successivamente abbiamo aperto la busta contenente carta fotosensibile e posto un foglio di essa sul banco e su di esso abbiamo appoggiato alcuni oggetti (2 moschettoni; 1 pellicola) dopo di che abbiamo illuminato dall’alto la nostra fotografia con la torcia del telefono. Quest’ultimo passaggio è molto importante perché la carta restando a contatto con la luce (bianca) per pochi secondi comincia a far reagire i sali d’argento presenti su di essa trasformandoli in argento. 
Il passaggio successivo è quello di vedere ciò che noi abbiamo creato! Come fare? Ricorriamo al liquido di sviluppo immergendo la carta fotosensibile in esso e muovendo la bacinella facendo si che il liquido arrivi in ogni punto della nostra fotografia. 
In circa 30-40 secondi vediamo il nostro risultato, le parti esposte alla luce (tutto il foglio tranne la sagoma degli oggetti) saranno diventate nere mentre invece le parti dove poggiavano i nostri oggetti risulteranno bianche  con la stessa forma e identici alla realtà.
Abbiamo passato il foglio prima nell’arresto e poi nel fissaggio per eliminare i sali d’argento presenti sul foglio e far si che la nostra immagine si conservi per sempre senza rovinarsi e/o diventare nera.



mercoledì 24 ottobre 2018

Il chimigramma

Oggi vi presenterò il primo laboratorio fatto in classe riguardante la fotografia, più precisamente le basi della fotografia analogica:
Il chimigramma: un immagine fotografica ottenuta in luce ambiente mediante una tecnica off-camera (ovvero senza l'impiego di una macchina fotografica)

Consegna: Relazionare esperienza di laboratorio fatta in classe il giorno 20 Ottobre: che cosa ho realizzato? Come l'ho fatto? Di che liquidi mi sono servito? A seconda dei liquidi che ho usato che cosa ho ottenuto? Che nome do di fantasia a questo lavoro?

Il giorno 20 ottobre grazie ad un laboratorio in classe ho realizzato un chimigramma. In cosa consiste questo lavoro? Molto semplice, abbiamo unito cinque più cinque banchi verticalmente e li abbiamo posti al centro della classe. Avevamo a disposizione quattro vaschette per ognuna delle due file di banchi uniti.  Quattro erano le vaschette principali, le altre quattro si ripetevano a queste ultime solamente in un diverso ordine. Questa una rappresentazione delle quattro vaschette e del loro rispettivo contenuto.


Ulteriori strumenti utilizzati sono stati:
  • Luce ambiente: importantissima per far avvenire la reazione
  • Carta fotosensibile: un’importante carta composta di sali d’argento
  • Le nostre mani
Come si è svolta la prima fase? (Secondo l’ordine delle vaschette illustrate) Ho preso la carta fotosensibile, questa carta composta da sali d’argento permette a contatto con la luce di reagire e scurirsi (lentamente). Successivamente ho imbevuto la mia mano destra nella bacinella con liquido di sviluppo (ha il compito di accelerare la reazione dei sali d’argento) e l’ho appoggiata per qualche secondo sul foglio di carta fotosensibile. Alzando la mano ho notato che la mia impronta sul foglio era annerita (effetto di reazione della luce sui sali d’argento), ho preso la mia fotografia e l ho immersa nella vaschetta contenente liquido d’arresto che ha il compito di fermare la reazione della carta fotosensibile lasciando la nostra foto invariata per sempre (altrimenti a lungo andare potrebbe diventare tutta nera). Successivamente ho immerso la mia fotografia nel liquido di fissaggio per sciogliere i sali d’argento ancora presenti nella carta fotosensibile e infine l’ ho messa nella vaschetta con l’acqua per il lavaggio. 
In questo primo metodo viene visualizzata l'impronta nera con il resto della carta bianca

Africa

Come si è svolta la seconda fase? (vaschette invertite rispetto a quelle illustrate) In questa seconda fase siamo partiti dalla vaschetta del fissaggio dove ho immerso la mia mano sinistra, per poi appoggiarla sulla carta fotosensibile. Il fissaggio ha il compito di sciogliere i sali d’argento e quindi questa volta al posto dell’impronta nera avremo un impronta più bianca rispetto al resto del foglio. Messa successivamente la carta nel liquido di sviluppo la parte non fissata (cioè l esterno dell’impronta) diventa nero. L’immagine viene passata infine nel liquido d’arresto. 
In questo secondo metodo viene visualizzata l' impronta  bianca con lo sfondo nero

Russia


Alcune foto scattate durante il laboratorio in classe:






mercoledì 17 ottobre 2018

Videoclip musicale

Salve a tutti! In questo post mostrerò la terza lezione fatta con il prof Manfredini e la prof.ssa Marangoni. Il tema di questa esercitazione è l'espressione delle parole attraverso le immagini.
Come ho fatto? Semplice! Ho scelto una canzone che mi piacesse (FELICITA' di Al Bano e Romina), ho cercato immagini che ne rappresentassero le parole e le ho sincronizzate con la musica utilizzando il software iMovie. 

Di seguito il video da me realizzato:   


Finito il video è stata data la consegna di relazionare quanto fatto spiegando la scelta delle immagini, degli effetti utilizzati e del significato dato alla canzone.

Di seguito la relazione da me svolta:


“Felicità” di Al Bano e Romina

Consegna: montaggio di un video che contenesse immagini sincronizzate con la musica di sottofondo che richiamassero al significato e/o alle parole all’interno della canzone.

Che cosa esprime e di che cosa parla la canzone? 
La canzone si intitola “Felicità” (2010) ed è di Al Bano e Romina.
La canzone usa parole molto semplici ma allo stesso tempo forti che esprimono pensieri sereni e gioiosi; parla della bellezza di stare insieme, della felicità della vita di coppia, del viaggio, delle avventure positive, dei gesti positivi reciproci ma anche della felicità espressa in forma generale proprio come gioia di vivere. 
Altro motivo per cui mi piace e l’ho anche scelta è il ritmo, che anch’esso ricorda qualcosa di dinamico e quindi riesce a trasmettere all’ascoltatore tutto il bello della canzone oltre a valorizzarne le parole scritte dai suoi autori.

Come ho interpretato il testo e quali strumenti ho utilizzato per la realizzazione?
Software utilizzato: iMovie
Immagini: 22 circa tutte a colori tranne due (Google immagini; Gettyimmages)
La mia interpretazione della canzone si è basata soprattutto sulla felicità in senso generale. Ad ogni parola della canzone corrisponde per lo più un immagine, anche se ci sono periodi all’interno di essa dove un’immagine potrebbe corrispondere ad un pensiero e quindi ho impostato una transizione di zoom sul particolare che caratterizza quel determinato momento. Ho utilizzato dissolvenze sfocate per cambio immagine alcune volte dopo il ritornello e per iniziare il video dopo i cartelli di presentazione iniziale e prima di quello di chiusura finale.
Le immagini della canzone sono state scelte tutte appositamente con toni caldi e dinamici, che sono quelli che meglio possono interpretare questa canzone. Tutte tranne alcune che esprimevano la notte e la pioggia.

Nella maggior parte delle volte in cui veniva recitata la parola “felicità” ho inserito immagini di uomini/donne/bambini/e che sorridevano, siccome ritengo che la felicità in generale venga svelata attraverso il sorriso.

lunedì 8 ottobre 2018

Scontorno

Nella lezione di laboratorio di Giovedì 4 Ottobre abbiamo imparato nuovi strumenti Photoshop con l'aiuto della prof.ssa Marangoni, più in particolare:
Strumento selezione: da questo si aprono 4 sottocategorie. con questo strumento ci è permesso di scontornare parti dell'immagine in modo rettangolare, ellittica, singola riga/colonna
Strumento lazo: Il lazo in generale è uno strumento che permette di scontornare (così come gli altri due strumenti) oggetti animali persone ecc. Troviamo tre tipi di lazo: il primo è il lazo che ci permette di scontornare "a mano libera" attraverso l'uso del mouse, ed è adatto ad un utilizzo con tavoletta grafica, il secondo è quello poligonale che ci permette di tracciare linee rette con il mouse attorno all'elemento che vogliamo scontornare. Infine il terzo è quello magnetico, che come dice la parola stessa va ad "attaccarsi" all'elemento che circondiamo con il mouse senza però mai cliccare quest'ultimo
Strumento selezione rapida: funziona un po' come il lazo magnetico: passando accanto all'oggetto che vogliamo scontornare in base al contrasto deciderà lui stesso dove andare a posizionarsi. noi potremmo modificare in seguito eventuali errori dello strumento (la differenza dal lazo magnetico è che lo strumento selezione rapida non lavora per punti)

A seguito di questa spiegazione la prof.ssa ci ha fatto fare due esercitazioni di scontorno di oggetti che poi avremmo inserito in posti particolari per creare qualcosa di carino/divertente.

Questi sono i miei due lavori:

Lampadina biologica mondiale

L'orso Trump

lunedì 1 ottobre 2018

Che cos'è la fotografia?

Dalle parole alla fotografia, questo è quello che abbiamo fatto in classe attraverso tre semplici domande:
1. Che cos'è la fotografia per te?
2. A cosa serve la fotografia?
3. Nella grafica e nella comunicazione come può essere impiegata?
Sono state selezionate due risposte date da noi tra le tre domande. Da queste due risposte è stata estrapolata una frase che era da interpretare con tre immagini, per un totale quindi di sei immagini.
Le risposte selezionate nel mio caso son quelle relative alla prima e alla seconda domanda:


1. "E' un insieme di ricordi, è quasi come una macchina del tempo che permette di guardare indietro" 





2. "rende concreto un concetto"